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Disturbi dell'umore

Disturbo bipolare

La vita è fatta di momenti di allegria e tristezza, di giorni “sì” e giorni “no”. L’umore cambia facilmente e “normalmente” dinanzi ai piccoli eventi quotidiani e spesso senza alcuna ragione apparente.

Ma nelle persone affette da disturbo bipolare la vita assomiglia alle montagne russe, passando da vertigini di ottimismo, attività estrema e inconcludente, certezze assolute e invincibili, a baratri di disperazione, assenza di energia, terrore di vivere, fino al suicidio.

In entrambi i casi, e per ragioni evidentemente opposte, i rapporti sociali, l’efficienza lavorativa e l’armonia familiare sono scossi e spesso distrutti. Questo disturbo colpisce nelle sue varie espressioni 2-3 persone su 100 ed interessa uomini e donne nella medesima proporzione. Deve essere individuato dal suo esordio, perché può essere efficacemente curato. Ma senza trattamenti adeguati tende a peggiorare nel tempo con gravi conseguenze per l’individuo affetto e la sua famiglia.

Sintomi e decorso del disturbo

Il disturbo bipolare (chiamato anche malattia maniaco-depressiva) è caratterizzato da oscillazioni eccessive dell’umore, dell’energia, del pensiero, del comportamento sia verso l’alto (mania e ipomania) che verso il basso (depressione). In alcuni casi si osserva la coesistenza di sintomi maniacali e depressivi (episodi misti).

 

Episodio maniacale:

  • Umore eccessivamente elevato: euforico o marcatamente irritabile e aggressivo
  • Autostima eccessiva e immotivata, grandiosità
  • Energia eccessiva con diminuito bisogno di dormire (poche ore di sonno sono sufficienti a “sentirsi un leone”) e, a volte, di mangiare
  • Loquacità eccessiva con spinta a parlare continuamente e frequente perdita dei freni inibitori associata a linguaggio scurrile e/o offensivo
  • Sensazione che i pensieri si succedano troppo rapidamente (fuga delle idee)
  • Comportamenti disorganizzati, inconcludenti e impulsivi, spesso pericolosi per sé stessi e gli altri
  • Difficoltà a mantenere l’attenzione su quello che si sta facendo per focalizzarsi su eventi di scarsa importanza
  • Eccessivo coinvolgimento in attività ludiche potenzialmente pericolose (spese eccessive, investimenti sbagliati, comportamento sessuale inappropriato)
  • Nei casi gravi sintomi psicotici, in particolare, sentirsi dotati di poteri e capacità sovrannaturali, pensare di essere invincibili, destinati a compiere imprese eccezionali, ma anche sentirsi perseguitati e minacciati, sentire voci (inesistenti) minacciose ed ingiuriose

 

Episodio ipomaniacale

I sintomi ipomaniacali sono analoghi a quelli degli episodi maniacali, ma attenuati. In particolare, l’eccesso di energia e produttività non si associa, come nella mania, a comportamenti inconcludenti e disorganizzati, per cui gli individui in fase ipomaniacale sono anche fin troppo efficienti nelle occupazioni della vita quotidiana. Tuttavia, familiari, amici e colleghi di lavoro li accusano di essere diventati “improvvisamente” euforici, invadenti, prepotenti, disinibiti e, dal momento che gli ipomaniaci, tipicamente, non si rendono conto del loro stato, il loro comportamento inappropriato può portare a incomprensioni e litigi che possono compromettere il lavoro e gli affetti.

sintomi

Episodio depressivo

  • Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno, per almeno due settimane
  • Perdita di interesse (apatia) e piacere (anedonia) verso tutte o quasi tutte le comuni attività della vita quotidiana e verso le persone, anche quelle più care
  • Facile affaticamento e costante mancanza di energia (astenia)
  • Difficoltà di concentrazione, indecisione, “ruminatività”
  • Pessimismo eccessivo e sentimenti immotivati di autosvalutazione, colpa e rovina, fino a ricorrenti pensieri di morte e suicidio
  • Alterazioni del sonno caratterizzati da insonnia o, al contrario, sonno eccessivo (ipersonnia), a volte anche durante il giorno
  • Riduzione o aumento marcato dell’appetito con conseguente perdita o aumento significativi di peso
  • Riduzione o assenza del desiderio sessuale
  • Nei casi gravi sintomi psicotici, in particolare, ritenersi responsabili di colpe eccessive o inesistenti che avranno gravi conseguenze per sé stessi e i propri familiari (“sono rovinato e ho rovinato la famiglia”, “sarò arrestato e punito da Dio e dalla giustizia per i miei peccati”) ma anche sentirsi perseguitati e minacciati, sentire voci (inesistenti) minacciose ed ingiuriose.

 

Episodio misto

Gli episodi misti sono caratterizzati dalla coesistenza di sintomi tipici sia degli episodi depressivi che di quelli maniacali: umore depresso accompagnato da irritabilità, agitazione, grave ansia, pensieri “che corrono veloci”, insonnia, sintomi psicotici, spesso idee di morte, con alto rischio di suicidio.

In base alle modalità con cui si manifesta nel tempo, il disturbo bipolare viene distinto in:

  • Disturbo bipolare I, caratterizzato da uno o più episodi maniacali o misti, alternati ad episodi depressivi
  • Disturbo bipolare II, caratterizzato dall’alternarsi di episodi ipomaniacali e depressivi
  • Ciclotimia, in cui si succedono episodi di elevazione e depressione dell’umore più lievi degli episodi ipomaniacali e depressivi completi.

Cause e fattori di rischio del disturbo bipolare

Come avviene per tutti i disturbi mentali, il disturbo bipolare, nelle sue varie espressioni, è il risultato di alterazioni, conosciute solo in piccola parte, del funzionamento di aree e circuiti cerebrali, conseguenza dell’interazione fra predisposizione ereditaria e fattori ambientali.

In dettaglio:

  • Predisposizione ereditaria: avere familiari (genitori, fratelli, zii o nonni) affetti da disturbo bipolare aumenta significativamente il rischio di ammalarsi.
  • Fattori ambientali
  • Eventi stressanti
  • Gravi traumi infantili
  • Morte di una persona cara
  • Problemi persistenti sul lavoro
  • Perdita del lavoro
  • Problemi economici
  • Problemi familiari
  • Divorzio
  • Incidenti gravi
  • Essere vittima di violenze fisiche e/o psicologiche
  • Abuso di alcool e droghe
  • Fattori ormonali, come ipotiroidismo o ipertiroidismo, alterazioni degli ormoni surrenalici, gravidanza, menopausa
  • Farmaci, in particolare:
    • gli antidepressivi, se utilizzati in modo improprio, possono indurre episodi maniacali;
    • l’uso prolungato di cortisone può provocare, in soggetti predisposti, episodi depressivi o maniacali.

Terapia farmacologica

Trattamento del disturbo bipolare

Il disturbo bipolare può essere efficacemente curato con farmaci stabilizzanti del tono dell’umore e neurolettici.

Tuttavia, occorre ricordare che:

  • il disturbo bipolare richiede controlli specialistici periodici, specie nei momenti di maggior disagio, e trattamento farmacologico continuativo, in quanto la sospensione della terapia porta a ricadute, sia depressive che maniacali, a volte gravi che possono condurre anche al suicidio;
  • è fondamentale che, accanto alla terapia farmacologica, il soggetto affetto da disturbo bipolare segua uno stile di vita che aiuti ad evitare le ricadute. In particolare
    • dormire in modo regolare e per un numero di ore sufficienti ad essere riposati;
    • è bene evitare occupazioni che richiedono frequentemente notti insonni o l’inversione del ritmo sonno-veglia (ad esempio, lavorare di notte e dormire di giorno).
  • Evitare assolutamente droghe ed alcool.
  • Assumere in dosi limitate stimolanti come caffè e tè.
  • Ridurre l’esposizione ad attività stressanti continuative.
  • Fare costantemente esercizio fisico che aiuta a contrastare gli effetti negativi dello stress.

 

Psicoterapia per il disturbo bipolare

La psicoterapia aiuta la persona che soffre di disturbo bipolare a comprendere questo suo disturbo, il suo funzionamento e l’impatto che può avere sulla sua vita. È fondamentale lavorare sulla consapevolezza del disturbo, fornendo strumenti per imparare a riconoscere le fasi maniacali e depressive e affrontarle efficacemente. Allo stesso tempo è importante ridurre gli stress ambientali, promuovere il recupero e il funzionamento interpersonale e sociale.

In particolare, per il disturbo bipolare occorre:

  • Riconoscere i fattori interni ed esterni che favoriscono le manifestazioni patologiche
  • Controllo degli eventi stressanti e destabilizzanti di vita
  • Superare paure e insicurezze
  • Comprendere ciò che può avere un influsso negativo e come intervenire al riguardo
  • Migliorare l’aderenza alla terapia farmacologica
  • Minimizzare le disfunzioni sociali e lavorative (ad esempio, regolando i ritmi circadiani e sociali)
  • Ridurre gli effetti dannosi dell’ambiente socio-familiare e/o aumentarne gli effetti protettivi

La terapia ha inoltre l’obiettivo di rafforzare l’io, accrescere l’autostima e sviluppare il senso di autoefficacia.

Come aiutare i malati di disturbo bipolare

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