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Disturbi alimentari

Disturbi alimentari: bulimia e anoressia, ma non solo.

17 Marzo 2020 | a cura di Alessandro Rotondo Laura Marchi

Se i termini bulimia e anoressia sono ormai entrati nel linguaggio comune per indicare disturbi del comportamento alimentare, ce ne sono altri che si stanno sempre più diffondendo, soprattutto nella popolazione giovanile, meno conosciuti ma non per questo meno pericolosi e invalidanti per il soggetto che ne soffre.

 

Come tutti i disturbi psicologici sono generati da fattori sociali, psicologici e biologici. Per quanto riguarda queste forme moderne di disturbi alimentari, sembra che l’elemento socio-culturale gioca un ruolo di primo ordine; potremmo dire che sono disturbi figli della società contemporanea occidentale, dove individualismo, ricerca dell’immagine perfetta e difficoltà di relazione con l’altro sono predominanti.

Tra le nuove forme di disturbi dell’alimentazione ritroviamo:

L’ortoressia è un disturbo caratterizzato da un’ossessione per i cibi sani e “puri” (generalmente vegetali crudi, alimenti macrobiotici, sostanze prive di pesticidi, conservanti, cibi biologici, ecc). I soggetti affetti da ortoressia spendono molte energie e tempo quotidianamente nella ricerca e preparazione del cibo, con notevoli ripercussioni sulla vita relazionale e lavorativa. Inoltre, l’ossessione per il cibo sano può portare all’esclusione di un’ampia gamma di alimenti, con conseguenti carenze nutrizionali e danni per la salute fisica. Le distinzioni principali tra questo disturbo e i più noti disturbi alimentari (bulimia e anoressia) stanno nel fatto che l’ossessione per il cibo non è tanto legata alla ricerca di un corpo magro e perfetto, quanto piuttosto alla ricerca del cibo sano e puro, inoltre l’attenzione non è posta alla quantità di cibo ingerito quanto alla qualità.

Aderire ad una dieta rigida “incontaminata” diventa essenziale per il mantenimento dell’autostima degli ortoressici, trasgredirla provoca sentimenti di ansia e colpa e tentativi di compensazione al danno procurato, con ulteriore inasprimento delle regole.

Non sono presenti paura di ingrassare e insoddisfazione per il proprio corpo, ma queste persone tendono ad isolarsi e sviluppano un sentimento di superiorità rispetto a chi non mangia come loro.

La bigoressia o reverse anorexia è un disturbo esclusivamente maschile (prevalente nella popolazione maschile tra 15 e 23 anni), caratterizzato da una forte alterazione della percezione del proprio corpo opposta a quella presente nell’Anoressia. Questi soggetti si percepiscono gracili, deboli, mai abbastanza muscolosi, pertanto si sottopongono a estenuanti sessioni di allenamento in palestra e abusano spesso di farmaci anabolizzanti, ormoni androgeni, integratori e diete iperproteiche con evidenti possibili danni soprattutto a livello epatico e renale.

La pregoressia (dall’inglese Pregnancy e anorexia, gravidanza e anoressia) è un disturbo che affligge le donne incinte che non vogliono aumentare di peso durante la gravidanza e per questo si sottopongono a intenso esercizio fisico e diete ipocaloriche aumentando il rischio di danni per il feto e per loro stesse (anemie, ipertensione, malformazioni fetali, ecc). L’elemento che differenzia questo disturbo dagli altri è il momento dell’esordio (coincidente con la gravidanza) che, in queste donne, viene vissuta e raccontata con distacco, segnale questo di difficoltà ad accogliere serenamente la maternità, mentre le energie e i pensieri sono tutti rivolti all’evitare di aumentare di peso. Questo disturbo potrebbe essere anche l’esito comune di un pregresso Disturbo Alimentare, essendo la gravidanza un evento critico, incontrollabile, di profonde trasformazioni e riflessioni per la donna che la vive.

La drunkoressia (dall’inglese drunk e anorexia, ubriaco e anoressia) è un disturbo caratterizzato da un digiuno prolungato durante il giorno finalizzato al consumo di ingenti quantità di alcol al momento dell’aperitivo serale. Elemento caratterizzante di tale disturbo è che la volontà di dimagrire non è finalizzata a se stessa ma è strumentale all’assunzione di alcolici. Si sta diffondendo in modo particolare tra le adolescenti e l’alcol viene utilizzato come strumento per favorire l’integrazione sociale, per ridurre il senso di fame e, in alcuni casi, per favorire il vomito.

La night eating syndrome (sindrome da alimentazione notturna) è un disturbo caratterizzato da episodi di alimentazione notturna che si manifestano dopo il risveglio o con un eccessivo consumo di cibo dopo il pasto serale. Sono presenti la consapevolezza, il ricordo di aver mangiato e una notevole disagio caratterizzato da vergogna, senso di colpa, ansia, depressione e bassa stima di sé. Sembra correlarsi a disturbi del sonno e a squilibri ormonali legati alla melatonina e alla leptina.

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